Rimembrando Viareggio
Torre Matilde antica,
alla tua ombra amica,
ho dato e ho ricevuto
il primo casto bacio;
però non lo sapevo,
perché l'ho confessato.
Canale Burlamacco,
ricordi i giovanotti,
sul tuo fondale chiaro,
a ripescare i soldi?
Ora non è possibile!
In modo irreversibile,
gli untori del Duemila,
chiamato inquinatori,
ti stan facendo fuori.
O grande, Piazza Grande,
di Nieri e Paolini,
nel dì degli assassini,
nel giorno della gloria,
entrasti nella storia.
Però un " Consiglio " pazzo,
ergendoci il " Palazzo ",
ti ha tolto alla città;
ma non alla memoria
di tutti i Viareggini,
o grande, Piazza Grande,
antifascismo martire,
di Nieri e Paolini.
O roseo Hotel Royal,
in dolce stile liberty,
tu guardi le pinete,
la Passeggiata, il mare,
rapivi la mia mente
nel suo fantasticare.
Oh, quanta invidia avevo
per i fortunati " lui "
e per le belle " lei ";
ma nel momento in cui
diventi ciò che sei,
allora non ti cambi
nemmeno con gli dèi.
O leggendario mare,
ricordi che venivo,
sulle tue sponde chiare,
ad invocar la Musa,
perché mi liberasse,
dalla terrena chiusa.
Ricordi la passione,
la speme, la fiducia,
c'è ancora l'intenzione,
ma sempre meno brucia.
Molo, ricordi?
Quando sentivo i morsi
di un ideale puro
e in piedi, su uno scoglio,
dinanzi a te dicevo:
" O molo caro, giuro? "
E non mentivo allora,
ma il mondo calcolante,
rese pericolante,
quello che sento ancora.
O Passeggiata a mare,
bel salotto del mondo,
che di una regina,
fu nomato il tuo andare.
I tuoi esotici alberi,
han sentito i sospiri,
di quei cuori trafitti,
dallo strale di Amore.
Madonnina, che vegli,
quanto giuri sentisti,
quanti pianti vedesti,
per quei giuri traditi.
Belle pinete,
tra i vostri pini
e le ginestre gialle,
amor conobbi
per la prima volta.
Dolce fanciulla,
tu, rossa in volto,
commossa al sentimento,
prima di darmi amore,
volesti un giuramento;
senza pensar
che sulla cruda terra:
all'alba, sempre,
succederà la sera.